E’ la teoria del neurologo Tedesco Gerhard Roth, il quale sostiene che tutti i criminali abbiano un’ombra scura nel lobo frontale che li porterebbe a commettere azioni violente.
“Quando sottoponiamo assassini, stupratori e ladri a una radiografia la zona cerebrale rivela quasi sempre gravi carenze nella parte frontale-inferiore”.
Ciò che vuole dimostrare è la famosa predisposizione genetica al crimine; trovare quell’area del cervello che dovrebbe regolare la compassione e la pena.
Un ragazzino, spiega il medico, che mostra un’area più scura nel lobo frontale, quasi certamente è un potenziale criminale, o un violento. Ciò non significa che lo diventerà per certo, ma se il soggetto dovesse trovarsi in un ambiente dove il furto, la violenza e l’omicidio sono all’ordine del giorno, allora sicuramente diventerà un criminale.
Spiega inoltre come, in futuro, intervenendo in quell’area del cervello chirurgicamente, si possa impedire al soggetto di manifestare la violenza:
“Vi sono stati casi di aumento dei comportamenti violenti a causa di un tumore in quell’area del cervello. Dopo l’operazione di rimozione del cancro i soggetti curati sono tornati a vivere nella più completa normalità”.
Pseudoscienza o il medico dimostrerà di avere ragione?
Lui è sicuro: “Quel buco nero è il luogo in cui si cova, nasce e si nasconde il male».